lunedì 20 aprile 2009

Digital Comics: history in the making

Fino ad oggi i fumetti digitali sono stati principalmente un grande punto interrogativo. Trasposti dalla carta al digitale presentavano molti svantaggi e quasi nessun vantaggio.
A sfavore, oltre all'ovvia mancanza dell'oggetto da toccare e mettere in bella mostra, la difficoltà di leggere su schermo qualcosa pensato (ed evolutosi negli anni) per un diverso supporto. La carta appunto.
I vantaggi si riducevano ad un risparmio economico e all’accessibilità del prodotto senza recarsi nelle care vecchie fumetterie.

Qualcosa però sta cambiando.
Era fin troppo facile predestinare che qualcuno, prima o poi, avrebbe pensato e creato dei fumetti a partire e per il nuovo supporto, sfruttandone le grandi potenzialità.

Segnalati da Tom Breevort, ecco alcuni esempi di cosa intendiamo. Guardate quest’opera di Vincent Giardr.

Carina, vero? Ma è un fumetto o è un’altra cosa? In effetti in alcune parti sembra più “animazione” pur essendo nello stesso tempo un fumetto. È un qualcosa davvero difficile da definire.

Ma forse è Yves Bigerel a lasciare ancora meno adito a dubbi:



Sembra di rivedere Scott McCloud in “Spiegare il Fumetto”. Solo che qui si spiega il fumetto digitale.

Non ancora convinti? Riprovate con questo:



Con un minimo di analisi potrete notare come l’autore non “bari”. Le prerogative del fumetto sono rispettate, anche qua c’è la closure ma… adattata ad un nuovo contesto.

I “digics” cambieranno la storia del fumetto?
Presto per dirlo ma gli amanti della carta, da adesso, possono iniziare veramente a tremare.

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