Riceviamo dal nostro Paolo Pugliese un personale articolo di denuncia per quel che riguarda l'edizione del Comicon di quest'anno. In contemporanea alla stesura di questo articolo abbiamo intervistato Claudio Curcio stesso che ha parzialmente risposto ai quesiti posti nell'articolo stesso. Dato però che altri punti non sono stati indirizzati e rimangono comunque aperti a possibili dibattiti, presentiamo la sua versione dei fatti.
Napoli Comicon 2009: Quando il successo di pubblico va oltre le aspettative e le capacità di organizzazione
Ricostruiamo gli eventi: Sabato 25 aprile, già alle ore 10,00 del mattino, si era creata una situazione preoccupante, con una fila davanti alla biglietteria che usciva fuori dal cancello del castello e proseguiva sul marciapiede lungo le mura per 200/300 metri, se non di più.
Una cosa impressionante, visto anche che la coda continuava ad allungarsi, con gente che si aggiungeva ad ondate.
Alle 12,00 si è presa la decisione di chiudere la biglietteria ed i cancelli, non facendo entrare più nessuno per motivi di sicurezza, visto che la capienza del castello non poteva contenere oltre un numero massimo di persone.
A questo punto, un membro dello staff organizzativo ha cominciato ad avvertire la gente rimasta fuori che non era possibile entrare, con la biglietteria che avrebbe aperto verso le 14,30; si sono invitati gli astanti a disperdere la fila ed andarsene, paventando addirittura la possibilità che la polizia avrebbe agito contro la folla per motivi di ordine pubblico.
Il problema è che -secondo le nostre fonti- dopo ore di attesa la situazione non è affatto cambiata, con cancelli e biglietteria chiusi oltre le ore 15,00 , lasciando moltissimi appassionati fuori, tra i quali c’era gente anche di altre città, come Bari, Foggia, Lecce, Roma, Macerata, persino dalla Sicilia, venuti praticamente a vuoto.
Di fatto si è andato avanti facendo entrare solo dopo che un certo numero di visitatori avesse lasciato il castello e sempre a prezzo pieno, nonostante l’avvicinarsi dell’orario di chiusura.
Ci sono stati innumerevoli disagi anche per chi è entrato, con zone del Comicon inaccessibili per la folla (la sala Magna, ad esempio, o l’area videogiochi), corridoi ingolfati dal traffico umano e l’area ristoro non in grado di soddisfare tutti i presenti, i quali non hanno potuto fare altro che uscire dal castello per acquistare acqua e panini, rimanendo però bloccati fuori ad attendere che uscisse lo stesso numero di persone di quelle che volevano rientrare.
A fronte di una situazione non certo facile, l’Organizzazione ha dichiarato che, in base alle stime degli anni precedenti, non si aspettava davvero un’affluenza così copiosa; Castel Sant'Elmo è un posto tanto bello quanto, purtroppo, inadatto a contenere un largo numero di gente e questa edizione lo ha pienamente dimostrato. A detta degli organizzatori sarebbe stata comunque la stessa polizia a bloccare gli accessi per questioni di sicurezza.
Sarà, ma ci sono dei fatti di cui tenere conto.
1) Perché non aver previsto un’affluenza così copiosa, visto che il giorno 25 aprile le scuole sarebbero state chiuse, con migliaia di studenti dirottati a Castel Sant’Elmo? Alla luce di questo e del fatto di avere sulle spalle 10 edizioni segnate da una crescita esponenziale in termini di importanza e presenza di pubblico, l’ammissione di non aver previsto un’affluenza così copiosa fa sembrare gli organizzatori degli sprovveduti, cosa che non crediamo che sia.
2) Perché non aver fatto la prevendita dei biglietti, anche on line, per evitare una situazione così disumana ai cancelli?
3) Perché (secondo molte testimonianze) c’era un gazebo per fare i biglietti dove lavoravano solo due persone? Perché la moderna biglietteria del Castello (con parecchie postazioni) era chiusa? Perché non si è aumentato il personale vedendo una fila di circa 3000/4000 persone in mattinata? Perché, a un certo punto, i biglietti sono inspiegabilmente finiti e la gente in fila dentro i cancelli chiusi è rimasta bloccata senza poter né entrare e né uscire?
Alla luce di questi interrogativi e disagi raccontati, ci auguriamo che per la prossima edizione si prenda in considerazione un’altra sede, sicuramente meno affascinante di sant'Elmo, ma ben più capiente a supportare una kermesse cresciuta sempre di più.
Paolo Pugliese
Napoli Comicon 2009: Quando il successo di pubblico va oltre le aspettative e le capacità di organizzazione
Ricostruiamo gli eventi: Sabato 25 aprile, già alle ore 10,00 del mattino, si era creata una situazione preoccupante, con una fila davanti alla biglietteria che usciva fuori dal cancello del castello e proseguiva sul marciapiede lungo le mura per 200/300 metri, se non di più.
Una cosa impressionante, visto anche che la coda continuava ad allungarsi, con gente che si aggiungeva ad ondate.
Alle 12,00 si è presa la decisione di chiudere la biglietteria ed i cancelli, non facendo entrare più nessuno per motivi di sicurezza, visto che la capienza del castello non poteva contenere oltre un numero massimo di persone.
A questo punto, un membro dello staff organizzativo ha cominciato ad avvertire la gente rimasta fuori che non era possibile entrare, con la biglietteria che avrebbe aperto verso le 14,30; si sono invitati gli astanti a disperdere la fila ed andarsene, paventando addirittura la possibilità che la polizia avrebbe agito contro la folla per motivi di ordine pubblico.
Il problema è che -secondo le nostre fonti- dopo ore di attesa la situazione non è affatto cambiata, con cancelli e biglietteria chiusi oltre le ore 15,00 , lasciando moltissimi appassionati fuori, tra i quali c’era gente anche di altre città, come Bari, Foggia, Lecce, Roma, Macerata, persino dalla Sicilia, venuti praticamente a vuoto.
Di fatto si è andato avanti facendo entrare solo dopo che un certo numero di visitatori avesse lasciato il castello e sempre a prezzo pieno, nonostante l’avvicinarsi dell’orario di chiusura.
Ci sono stati innumerevoli disagi anche per chi è entrato, con zone del Comicon inaccessibili per la folla (la sala Magna, ad esempio, o l’area videogiochi), corridoi ingolfati dal traffico umano e l’area ristoro non in grado di soddisfare tutti i presenti, i quali non hanno potuto fare altro che uscire dal castello per acquistare acqua e panini, rimanendo però bloccati fuori ad attendere che uscisse lo stesso numero di persone di quelle che volevano rientrare.
A fronte di una situazione non certo facile, l’Organizzazione ha dichiarato che, in base alle stime degli anni precedenti, non si aspettava davvero un’affluenza così copiosa; Castel Sant'Elmo è un posto tanto bello quanto, purtroppo, inadatto a contenere un largo numero di gente e questa edizione lo ha pienamente dimostrato. A detta degli organizzatori sarebbe stata comunque la stessa polizia a bloccare gli accessi per questioni di sicurezza.
Sarà, ma ci sono dei fatti di cui tenere conto.
1) Perché non aver previsto un’affluenza così copiosa, visto che il giorno 25 aprile le scuole sarebbero state chiuse, con migliaia di studenti dirottati a Castel Sant’Elmo? Alla luce di questo e del fatto di avere sulle spalle 10 edizioni segnate da una crescita esponenziale in termini di importanza e presenza di pubblico, l’ammissione di non aver previsto un’affluenza così copiosa fa sembrare gli organizzatori degli sprovveduti, cosa che non crediamo che sia.
2) Perché non aver fatto la prevendita dei biglietti, anche on line, per evitare una situazione così disumana ai cancelli?
3) Perché (secondo molte testimonianze) c’era un gazebo per fare i biglietti dove lavoravano solo due persone? Perché la moderna biglietteria del Castello (con parecchie postazioni) era chiusa? Perché non si è aumentato il personale vedendo una fila di circa 3000/4000 persone in mattinata? Perché, a un certo punto, i biglietti sono inspiegabilmente finiti e la gente in fila dentro i cancelli chiusi è rimasta bloccata senza poter né entrare e né uscire?
Alla luce di questi interrogativi e disagi raccontati, ci auguriamo che per la prossima edizione si prenda in considerazione un’altra sede, sicuramente meno affascinante di sant'Elmo, ma ben più capiente a supportare una kermesse cresciuta sempre di più.
Paolo Pugliese
1 commento:
A tal proposito su facebook è stato aperto un gruppo proprio per protestare e per trovare una soluzione che sia accettabile per tutti. Il gruppo si chiama "Spostare il Comicon 2009 alla mostra d'oltremare" e ha già quasi 400 iscritti.
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