Che i fumetti potessero essere considerati pericolosi è dai tempi di Fredric Wertham e del suo libro “Seduction of the Innocent” che lo sapevamo, ma qui si sfiora il ridicolo.
Scott King, editor della casa editrice fumettistica indipendente Th3rd World Studios, racconta sul suo blog di una spiacevole giornata di interrogatori da parte della polizia aeroportuale di Baltimora. Ciò che più ha convinto gli agenti che King fosse un potenziale terrorista sono stati i suoi gusti letterari in fatto di comics, individuando nei tre volumi di DMZ di Brian Wood e Riccardo Burchielli un indizio sulla "colpevolezza" del malcapitato editor.
DMZ, lo ricordiamo, narra la vicenda di una New York futuristica devastata da una guerra civile e considerata una Zona Demilitarizzata (DMZ, appunto). La perquisizione dei bagagli di King ha portato al ritrovamento di questi tre volumi che hanno attivato una dura sessione di interrogatori. Rilasciato dopo aver appurato che in fondo non era un vero terrorista, lo sfortunato editor credeva di aver finito le sue disavventure a riguardo. Invece, in seguito al viaggio di ritorno, King ha ritrovato il proprio bagaglio completamente messo a soqquadro da una ulteriore perquisizione, con tanto di shampoo incautamente lasciato aperto che ha rovinato alcuni dei fumetti. I fumetti non rovinati in realtà non c'erano neppure, spariti dal bagagliaio.
Cosa ci insegna questo aneddoto?
Che anche gli agenti che si scandalizzano alla vista di un fumetto apocalittico alla fine decidono di leggerlo (rubandolo).
via Lying in the Gutters
mercoledì 12 dicembre 2007
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2 commenti:
Tra un paio di mesi dovrò portarmi dietro molte tavole di DMZ nel mio viaggio negli States.
Spero che non facciano la stessa fine dei fumetti di King. Anche perché le tavole sono già pulite e non hanno bisogno di shampi :)
roba da pazzi.....
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